Tra le tante fortune che ho avuto nella mia vita (io lo dico sempre che sono una persona benedetta dal cielo) c’è quella di poter festeggiare la festa dei lavoratori da ben 12 anni, che per i miei 32 anni non sono pochi. Non voglio (solo) dire che sono felice di potermi assentare dal lavoro in questo giorno eh, che poi, visto queste giornate primaverili ci sta pure bene, intendo che posso permettermi il “lusso” di festeggiare per il semplice fatto che io un lavoro ce l’ho ed ho un lavoro che mi piace. E se vi dico che ho un capo straordinario, la fortuna triplica! Tranquilli, non legge il mio blog (non lo sa nemmeno che ho un blog) per cui non devo per forza parlar bene di lui e fare bella figura.
Da quando ho conseguito il diploma di ragioniera ho sempre lavorato: ho fatto doposcuola e ho provato a fare la commessa in un negozio di articoli da corredo. Dico che ho provato perchè ho solo fatto un mese di prova e proprio quando il proprietario del negozio aveva deciso di tenere me anzichè un’altra ragazza (anche lei in prova con me), è arrivata la proposta del mio attuale capo. Lo so che è difficile da credere se pensiamo all’attuale situazione lavorativa, ma è stato proprio lui a telefonare a casa dei miei ed a choedere di me. Non vi dico i salti di gioia che ho fatto quando me l’hanno detto! E non vi dico la faccia da funerale che ha fatto il proprietario del negozio quando gli ho detto che avevo scelto di accettare la nuova proposta. Oh, diciamocelo chiaramente: a me quel lavoro non piaceva. L’ho fatto solo per non dover dipendere economicamente (ancora) dai miei. Vogliamo mettere? mi era stata data la possibilità di fare il lavoro per il quale avevo studiato! Che poi, caro il mio capo, quà quello fortunato sei pure tu che hai la fortuna di lavorare con una donnina che si è diplomata col il massimo dei voti e che si è classificata prima in tutto l’I.T.C.! Ebbene sì: sono una ex secchiona, ma i miei compagni di classe mi adoravano, ho sempre avuto un sacco di gente a casa a studiare (e facevo copiare durante i compiti in classe).
Tornando seri, in questi 12 anni abbiamo seguito tante ditte: molte di esse si sono espanse, altre sono passate dai padri ai figli, se ne sono aperte di nuove e purtroppo, soprattutto negli ultimi tempi, altre hanno chiuso i battenti, messe in ginocchio dalla crisi. Io personalmente ho visto gente che, qualche anno fà, seppur venisse a ritirare il modello F24 per i pagamenti, andava via sorridendo. Ora che gli F24 vengono pagati telematicamente ed io chiamo per chiedere se possiamo procedere con l’addebito, non vi nascondo che spesso i clienti non mi rispondono nemmeno al telefono per non dovermi rispondere che questo mese proprio non ce la fanno a far fronte ai pagamenti delle tasse. Un cliente che ripara telefonini mi ha confidato di far uso di ansiolitici e gocce per dormire perchè il suo è un lavoro che sta andando via via scomparendo (con quello che costano i cellulari adesso si fa prima a comprarne uno nuovo che a spender soldi per farlo riparare) e lui ci sta provando in tutti i modi a restare a galla, a reinventarsi un lavoro per poter continuare a garantire una vita dignitosa a sua moglie ed alle sue due bambine. E’ ai lavoratori come lui che oggi và il mio pensiero.