La scatola dei ricordi


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Tempi di conquiste.

I primi lividini sulle gambette morbide e cicciottose della Tata sono il segnale di una nuova conquista: adesso gattona! Eh si, sta diventando “grande”… Ha cominciato timidamente a farlo qualche giorno fa, prima con la velocità di un bradipo, ora con maggiore sicurezza. Oggi s’è percorsa tutto il corridoio (sotto lo sguardo attento di Puffoforzuto), è arrivata nel salone ed infine ha fatto capolino in cucina con la bocca spalancata per la gioia, felice di avermi trovata e soddisfatta della sua conquista.

La mia faccia era più o meno questa:

ammmmoreee della mamma!!!

 


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Di questi tempi…

… l’anno scorso ROTOLAVO!

Avevo un pancione grande grande e tondo tondo su un corpo rimasto esattamente uguale a com’ero prima della gravidanza. Avevo solo il viso un pò più tondo. Mani e piedi non mi si sono mai gonfiati, nemmeno gli ultimi giorni. Appena ho scoperto di essere incinta mi sono tolta la tuta da Speedy Gonzales ed ho indossato quella della  Tartaruga Camilla: ho rallentato tutti i ritmi, ho creato intorno a me l’ambiente ideale per far crescere il “fagiolino” serenamente. Persino la malattia del Papy se n’è stata buona buona.

Quest’anno invece, di questi tempi, sono alle prese con gli ultimi preparativi per la festa di primo compleanno del “fagiolino”. E’ quasi tutto pronto: non è che ci fosse molto da fare, considerando che ho delegato il buffet al ristorante (mi sarebbe piaciuto festeggiarlo a casina ma è troppo piccola rispetto al numero degli invitati che sono ancora in aumento! eh sì, c’è tanta gente che ama la Tatina…). Il suo vestitino è pronto e stirato, ci sono i sandaletti e il fermaglietto da mettere tra i (pochi!) capelli biondi che ha! Devo solo scegliere la pasticceria per la torta . Ho le idee molto chiare in merito: alta due piani, in pasta di zucchero di un rosa delicato. Non posso anticiparvi altro, se non chè su in cima ci sarà questa:

 

ne ho parlato qui, ricordate? questa è la candelina che zia Anna Lisa aveva scelto per il primo compleanno della Tata… nonna Roberta me l’ha consegnata quando siamo andati a farle visita. Questa è la prima candelina che spegnerà la Tata, ed è la sua… e lei sarà accanto a noi ad aiutarla a soffiare perchè per nulla al mondo si sarebbe persa la festa del suo primo compleanno!


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Due cuori e… lo stesso ospedale.

Grande Capo chiama dall’ospedale: “Ale, ti passo una persona che ti vuole salutare…”

??????

“Ciao Ale. Sono la nonna…”.

Io: “La nonna?!? aspetta un attimo. Siete ricoverati nello stesso ospedale?”. Il che non è proprio scontato, considerando che non sono ricoverati nell’ospedale della città in cui vivono.

Nonna: “Sì, stesso piano, stesso reparto. Stanza 5 lui, stanza 10 io. E’ una così brava persona il tuo Capo… Viene spesso a trovarmi, mi aiuta a mangiare…è  gentile e disponibile con me”.

Capite perchè una persona con un grande cuore come quello del mio Grande Capo è ricoverata nel reparto di cardiologia?

Giusto per aggiornarci un pò: Grande Capo sta bene. Era solo un problema di stomaco, dovuto ad una alimentazione un po’, come dire, disordinata. Non c’era nessun collegamento col cuore stavolta, ma meglio essersene accertati. Già che c’era ha fatto anche la prova da sforzo con ottimi risultati. Sta bene e dovrebbe tornare a casa domani.

Nonna è tornata in ospedale su sua richiesta: si sentiva al sicuro lì. Sta benone anche lei, ha solo bisogno di rimettersi in forze. Dovrebbe mangiare un pò di più. Per fortuna le hanno cambiata la stanza. Ho saputo che c’è stato lo zampino di Grande Capo. Adesso è in una stanza più luminosa, con una grande finestra da dove può vedere il mare e spero possa tornare presto a casa anche lei.


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Grande Capo, grande cuore.

Il 16 maggio è alle spalle. La scadenza che dovevamo rispettare è stata rispettata. Abbiamo accumulato un pò di tensione, sia io che il Grande Capo solo che lui mi supera sempre. E’ uno che fà le cose in grande, per cui adesso è ricoverato in ospedale perchè ieri ha avuto un forte mal di stomaco e siccome l’ultima volta che è successo sono andata a trovarlo in sala rianimazione per un infarto, questa volta ha pensato bene di andare al pronto soccorso e farsi visitare. Gli hanno fatto i prelievi ed un elettrocardiogramma: il cuore è ok, però avendo subito un infarto tre anni fà, hanno deciso di tenerlo sotto osservazione per un paio di giorni. 

Io lo so che starà presto meglio, perchè uno che ha un cuore così grande non può che avere un cuore forte. Già me lo immagino in giro per le corsie, con i suoi baffetti d’argento e l’aria curiosa, lui che dovrebbe starsene a letto a riposare. Già me lo immagino, tra un paio di giorni, tornare in ufficio e noncurante di quanto accaduto, dirmi: “Non mi dire che ti sei spaventata”.

“Chi io? naaaaaaaaaa! mi è solo dispiaciuto non poter andare a bere il caffè con te al bar…”.

In fondo lui lo sa che, anche se è il mio Grande Capo, gli voglio un gran bene… e l’ufficio, senza lui, è terribilmente silezioso.


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Mamma koala.

Stamattina io e la Tata siamo andate alla ricerca di un paio di scarpe per me. Dovete sapere che prima che restassi incinta della Tata, o meglio, da quando mi sono fidanzata con Puffoforzuto, ho sempre portato i tacchi. Li adoro! Certo, non sempre sono comodissimi ma vuoi mettere lo slancio che ti danno? Abbiamo girato in lungo e in largo le strade del centro con questo risultato: o tacco 100 o niente tacco. E’ assurdo! Ce n’era un paio bellissimo: verde! Li ho anche provati ma appena in piedi ho avvertito un senso di instabilità, mi sentivo traballante. E’ vero che la Tata resta buona nel passeggino quando andiamo a spasso, ma se le venisse improvvisamente voglia di farsi un giro tra le braccia della mamma? Non ci penso proprio a camminare come se avessi un libro in testa.

Così ci ho rinunciato. Tirerò fuori dalla scatola il sandalo che comprai l’anno scorso ai saldi che ha un tacco ragionevole e ben piazzato. Così la Tata potrà starsene tranquilla tra la braccia della mamma, su un fianco, tipo koala, con la sua manina aggrappata ai miei capelli e Puffoforzuto la smetterà di fingere di non vedermi quando cammino accanto a lui.


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Si accettano suggerimenti…

Non sono partita in anticipo per le vacanze estive nè sono alle prese con le grandi pulizie di primavera: sono “solo” sotto scadenza e DEVO assolutamente finire tutto per tempo. So già che ce la farò ma ora devo prendere una boccata d’ossigeno e restare per un pò in apnea, concentrarmi sul lavoro.

E mentre io sono concentrata, che ne dite di darmi una mano a scegliere il regalo da comprare per il primo compleanno della figlia di una mia (nuova) amica che ci ha invitati a pranzo? Partendo dal presupposto che la bimba avrà tutto e che i genitori possono permettersi tutto, vorrei regalarle qualcosa di carino ma anche utile. Mi aiutate?


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Io, tra giganti e pavoni…

E ieri la nostra principessa ha compiuto i suoi 11 mesi… e si è regalata un dentino nuovo nuovo ed altri 3 in arrivo! siamo a quota 5 + 3! Evvai, adesso potrà mordere meglio tutto quello che le capita a tiro, a cominciare dalle mie dita! Stamattina io e Puffoforzuto l’abbiamo portata dal pediatra per la visita di controllo. Peso: 11 kg circa, che per 11 mesi sono nella norma… altezza: 80 cm…

Il pediatra: “.. mi scusi signora, vogliamo rimisurare l’altezza? credo di essermi sbagliato. Tenga la testa ben ferma…”.

Altezza: 80 cm.

Pediatra: “… benissimo… abbiamo a che fare con un gigante!”.

E’ bastato spostare lo sguardo su Puffoforzuto ed ho visto un pavone con la coda coloratissima aperta mentre faceva la ruota….

 


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Festa dei lavoratori (anche se c’è poco da festeggiare)

Tra le tante fortune che ho avuto nella mia vita (io lo dico sempre che sono una persona benedetta dal cielo) c’è quella di poter festeggiare la festa dei lavoratori da ben 12 anni, che per i miei 32 anni non sono pochi. Non voglio (solo) dire che sono felice di potermi assentare dal lavoro in questo giorno eh, che poi, visto queste giornate primaverili ci sta pure bene, intendo che posso permettermi il “lusso” di festeggiare per il semplice fatto che io un lavoro ce l’ho ed ho un lavoro che mi piace. E se vi dico che ho un capo straordinario, la fortuna triplica! Tranquilli, non legge il mio blog (non lo sa nemmeno che ho un blog) per cui non devo per forza parlar bene di lui e fare bella figura.

Da quando ho conseguito il diploma di ragioniera ho sempre lavorato: ho fatto doposcuola e ho provato a fare la commessa in un negozio di articoli da corredo. Dico che ho provato perchè ho solo fatto un mese di prova e proprio quando il proprietario del negozio aveva deciso di tenere me anzichè un’altra ragazza (anche lei in prova con me), è arrivata la proposta del mio attuale capo. Lo so che è difficile da credere se pensiamo all’attuale situazione lavorativa, ma è stato proprio lui a telefonare a casa dei miei ed a choedere di me. Non vi dico i salti di gioia che ho fatto quando me l’hanno detto! E non vi dico la faccia da funerale che ha fatto il proprietario del negozio quando gli ho detto che avevo scelto di accettare la nuova proposta. Oh, diciamocelo chiaramente: a me quel lavoro non piaceva. L’ho fatto solo per non dover dipendere economicamente (ancora) dai miei. Vogliamo mettere? mi era stata data la possibilità di fare il lavoro per il quale avevo studiato! Che poi, caro il mio capo, quà quello fortunato sei pure tu che hai la fortuna di lavorare con una donnina che si è diplomata col il massimo dei voti e che si è classificata prima in tutto l’I.T.C.! Ebbene sì: sono una ex secchiona, ma i miei compagni di classe mi adoravano, ho sempre avuto un sacco di gente a casa a studiare (e facevo copiare durante i compiti in classe).

Tornando seri, in questi 12 anni abbiamo seguito tante ditte: molte di esse si sono espanse, altre sono passate dai padri ai figli, se ne sono aperte di nuove e purtroppo, soprattutto negli ultimi tempi, altre hanno chiuso i battenti, messe in ginocchio dalla crisi. Io personalmente ho visto gente che, qualche anno fà, seppur venisse a ritirare il modello F24 per i pagamenti, andava via sorridendo. Ora che gli F24 vengono pagati telematicamente ed io chiamo per chiedere se possiamo procedere con l’addebito, non vi nascondo che spesso i clienti non mi rispondono nemmeno al telefono per non dovermi rispondere che questo mese proprio non ce la fanno a far fronte ai pagamenti delle tasse. Un cliente che ripara telefonini mi ha confidato di far uso di ansiolitici e gocce per dormire perchè il suo è un lavoro che sta andando via via scomparendo (con quello che costano i cellulari adesso si fa prima a comprarne uno nuovo che a spender soldi per farlo riparare) e lui ci sta provando in tutti i modi a restare a galla, a reinventarsi un lavoro per poter continuare a garantire una vita dignitosa a sua moglie ed alle sue due bambine. E’ ai lavoratori come lui che oggi và il mio pensiero.