La scatola dei ricordi


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Io non lo so…

… dove vanno le persone che muoiono ma so dove restano.

Margaret Mazzantini – Non ti muovere.

E’ una settimana strana questa. Lunedì notte ho sognato Francesca. Stanotte ho sognato Anna Lisa. Le abbracciavo entrambe, fortissimamente. Non sono brava ad interpretare i sogni ma in casi come questi non credo sia necessario andare da uno strizzacervelli per farmelo spiegare.

Mi mancano tanto, ancora, sempre.

 


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Fiducia e speranza.

Sto cercando un angolino in cui nascondermi per la vergogna: riapro solo oggi il blog e ci trovo gli auguri delle persone che sono passate a salutarmi. Il mio blog piccolo piccolo che nonostante la mia assenza ha tenuto compagnia a qualcuno. Cosa posso fare per riparare? Mettermi in ginocchio sui ceci? per favore non chiedetemelo perchè sarei disposta a farlo!

Non sono mai stata mai così tanto tempo senza scrivere da quando ho aperto il blog. E’ che non ne ho sentito la necessità di farlo, sarà perchè durante questi giorni di festa ho avuto modo di passare del tempo con gli amici e di chiacchierare con loro. La scelta di aprire il blog credo sia nata proprio dalla necessità di parlare, di analizzarmi, di guardarmi dentro. In questi giorni invece è stato bello ascoltare.

Lo so che avevo promesso un post sul compleanno di Puffoforzuto ma adesso, a distanza di più di due settimane, non so se riuscirò a rendere bene l’idea di come sia andata la serata. Posso solo dirvi che avevamo la sala tuuuuutta a nostra disposizione, solo per me, la Tata e Puffoforzuto, che abbiamo mangiato pesce e bevuto vino (tranne la Tata ovviamente: le abbiamo concesso dell’acqua con le bollicine), che non sono mancate le sorprese e le lacrime di gioia, soprattutto quando la Tata ha preso il suo regalino e l’ha portato al suo papà: un cuscino con su scritto “La mia più grande ricchezza è la mia famiglia”. Decisamente banale ma, per uno che ambisce a diventare milionario da quando era piccolo, è stata una mossa da “colpito e affondato”. Ciò che invece ha assorbito gran parte delle mie energie durante la settimana precedente al compleanno di Puffoforzuto è stata la realizzazione di un video in cui tutti gli amici e le persone care a Puffoforzuto gli facevano i propri auguri attraverso un videomessaggio. Ho contattato i suoi migliori amici, i suoi compagni di scuola delle superiori e i suoi colleghi di lavoro e tutti hanno accettato e mostrato grande disponibiltà e affetto. Del resto come si fa a non voler bene ad uno come Puffoforzuto? Mi sono arrivati più di 20 video, tutti con formati diversi  e se non fosse stato per il Grande Capo che me li ha convertiti ed incollati con sapienza ora sarei ancora lì ad impazzire! Non vi dico le facce che faceva Puffoforzuto durante la visione del video finale: sorpreso, divertito, commosso. Proprio non se l’aspettava. Oh yeah!

Vogliamo parlare delle feste? di quanto abbiamo mangiato e oziato? sono stati giorni vissuti con grande serenità, persino preparare la cena della vigilia di Natale è stata meno impegantiva e stressante degli altri anni. Sarà perchè ha cucinato la Mamy mentre io accoglievo gli amici a casa? E dei tantissimi regali che ha ricevuto la Tata ne vogliamo parlare? Il salone ormai si è trasformato in una ludoteca! Cicciobello, passeggino, cucina (che non ha nulla di invidiare ad una cucina vera!), un computer ecc…

E, mentre eravamo tutti presi a mangiare gli avanzi di questi pranzi e cene spropositati, pian pianino il 2012 se n’è andato, silenzioso, col suo fagottino sulle spalle. E’ stato un anno positivo sotto vari punti di vista o forse è proprio il mio punto di vista ad essere cambiato: un anno di conquiste per la Tata, un anno di crescita per me e Puffoforzuto come coppia ma anche come singoli individui; uno anno che mi ha concesso nuove amicizie, nuove opportunità e nuovi orizzonti; sì, certo, anche un anno di controlli per il Papy ma da queste parti si guarda il lato positivo delle faccende per cui un anno in cui i controlli non sono più mensili ma trimestrali. Un buon anno direi.

Fatto di fiducia e speranza è il mio atteggiamento nei confronti del 2013. Và, voglio esagerare! ci metto pure un pizzico di coraggio in più. Questo sarà l’anno in cui mi prenderò cura di me stessa e comincio subito subito: questo mese vado a fare il mio primo controllo al seno. Ovvio che me la sto facendo sotto dalla paura già da adesso ma se Anna Lisa e Francy fossero ancora qui, credo che mi prenderebbero per le orecchie e mi ci porterebbero loro.

Voi pensatemi mi raccomando!


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Un sole di 58 anni.

Vorrei regalarti il sole

ma il sole mio,

mammina, sei tu!

Buon compleanno!!

Se ti conosco come credo di conoscerti, in questo momento stai sorridendo! Sappi che se me lo chiedessi, sarei disposta ad alzarmi in piedi sulla sedia, stasera in pizzeria ed a recitartela a voce alta davanti a tutti!

Ricordi quello che ti ho detto l’anno scorso? Non è cambiato nulla, se non l’amore che provo per te: più grande, più consapevole del dono che sei per me.

Auguri di cuore, mamma.

Ti amo.


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Farfallina.

La conquista della mia libertà è legata ad una data precisa: 15 ottobre 2002. Avevo 23 anni. Lo so cosa state pensando: un po’ troppo grandicella? In effetti sì ma credetemi se vi dico che non è stato affatto facile.

Come vi avrò già raccontato qualche post fà, sono stata fidanzata per sette lunghi anni con un ragazzo che pensavo di amare. Ecco, pensavo, ma a sedici anni non lo sai bene cosa intendi per amore. Posso dire di averlo capito quando la nostra storia è finita. Quando io ho deciso, inaspettatamente agli occhi di tutti, che era giunto il momento di porre la parola fine. Io avevo un vulcano dentro di me, che ho cercato di tenere a bada per troppo tempo e che non ho potuto più controllare. In quei sette anni mi ero giocata la cosa più importante che avessi: la libertà. Niente uscite con le amiche, figurati poi se si fosse trattato di amici… Niente Università! Troppo pericoloso, certo non per me. Io e lui, al massimo con i suoi genitori. Moltiplicatelo per sette lunghi anni e vedrete che come risultato vi darà lo stesso che ha dato a me: fine della storia.

Non vi sto a raccontare nei dettagli di tutte le difficoltà che ho dovuto attraversare, dei pedinamenti, delle liti ferocissime con i miei genitori e con mia sorella. Non l’accettavano. Non che lui fosse uno stinco di santo o il miglior ragazzo che si potesse desiderare per me, tutt’altro. Era la situazione che non riuscivano a gestire. Non mi riconoscevano più: mi chiedo se ci avessero davvero provato a conoscermi all’epoca. Dal canto mio io avevo ben chiaro quello che avrebbero dovuto fare tutti: farsi da parte, lasciare che fossi io a gestire la cosa da sola, perché era in ballo il mio futuro, erano in gioco i miei sentimenti. Lui? un bambino capriccioso che batte i piedi a terra e chiede ai suoi genitori di ridargli il suo giocattolo preferito. Suo padre e sua madre cercarono di convincermi  dapprima con le buone a tornare con lui, sventolandomi un brillante davanti agli occhi e poi con le cattive, minacciandomi che se il figlio avesse compiuto un gesto insano avrei dovuto risponderne io. Deprimente. Avevo solo 23 anni e non stavo divorziando. Era saltato il rapporto con i miei genitori, con mia sorella. Solo due persone non mi voltarono le spalle: mio fratello Iceeyes e Grande Capo. Mio fratello mi offrì di dormire nella sua stanza, visto che con mia sorella non c’era più dialogo. Grande Capo mi diede tutto il suo sostegno sotto forma di libri nuovi in cui avrei potuto riconoscermi, di lunghe chiacchierate in cui riuscivo a non sentirmi in colpa ma ad assaporare – seppur ancora a piccoli sorsi –  il gusto della libertà. Con lui non mi sentivo giudicata. Dietro suo suggerimento decisi di iscrivermi all’Università. Lui stesso mi ci accompagnò.

Ormai avevo spiccato il volo. La settimana dopo mi iscrissi in palestra (è inutile che ve lo domandiate: lo sport era out quando stavo con lui). Poi un giorno, mentre cercavo di rilassarmi sul divano, ascoltai questa canzone.

Farfallina – Luca Carboni.
Un fiore in bocca
può servire…
non ci giurerei ma dove voli
farfallina
non vedi che son qui
come un fiore
come un prato
fossi in te
mi appoggerei per raccontarmi
per esempio
come vivi tu
potresti dirmi
sorellina
in cosa credi tu
cosa speri
cosa sogni
da grande che farai
se ti blocchi
contro il vento
o spingi più che puoi
che paura certe notti
ti senti sola mai
Così sola da
da non poterne più
Se hai bisogno d’affetto
se ne hai bisogno come me
se hai bisogno d’affetto
e di qualcosa che non c’è
… per te tra gioia
e dolore
che differenza c’è
vuoi dei figli
sì dei figli
o non ci pensi mai
e il sesso è un problema
oppure no
sembri libera e felice
o a volte piangi un po’
Si dice in giro
farfallina
che tu l’anima non l’hai
e come fai
piccolina
a dire si o no
Non pensare che sia pazzo
se sto a parlare con te
è che sono solo
sorellina
così troppo solo che
Ho bisogno d’affetto
per oggi tienimi con te
ho bisogno d’affetto
ho bisogno anche di te
ho bisogno di amore
e di qualcosa che non c’è
Ho bisogno d’affetto…
ho bisogno d’affetto…
ho bisogno d’amore…

Ogni singola parola sembrava esser stata scritta per me. La melodia mi entrò nella testa e nel cuore. Due settimane dopo aver rotto il mio fidanzamento, precisamente il 15 ottobre del 2002, una farfallina blu fù tatuata sulla mia pelle, indelebilmente, sul mio ventre. Mai più, a nessuno, avrei dato il diritto di privarmi della mia libertà. Da quella stanza ne uscì un’Alessandra diversa: più sicura, più forte ma soprattutto più fiduciosa nel futuro. E col tempo ho recuperato il rapporto con i miei genitori e con mia sorella. Ho intessuto nuove e preziose amicizie. Come dite? Anche con i maschietti? Beh, Grande Capo oltre ad essere il mio Capo è anche il mio migliore amico.


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La prima candelina del mio Blog!

Buon primo compleanno mio piccolo Blog!

Eh già, ieri il mio blog ha compiuto un anno dalla pubblicazione del mio primo post, quello in cui, molto timidamente ed incerta su quello che stavo facendo, mi affacciavo in questo mondo virtuale. Avevo dentro un turbinio di emozioni forti, molto forti ed avevo bisogno di guardarle in faccia e metterle per iscritto.

Caro il mio Blog, lascia che ti ringrazi per la pazienza che hai avuto ad ascoltarmi, a raccogliere le mie lacrime;  grazie per aver condiviso con me e per avermi permesso di condivire gioie e dolori di quest’anno; grazie per ogni singolo commento che mi hai permesso di ricevere, sia per quelli moribidi ma soprattutto per quelli spigolosi che, dicono, aiutano a crescere; grazie per avermi permesso di parlare della malattia del Papy: continuiamo a farlo, perchè fa bene a me ma fa bene anche a chi si ritrova con una diagnosi tra le mani ed una confusione nera nella testa.

Grazie per tutti gli amici che mi hai regalato, per quelli che seguono in silenzio e per quelli che passano e mi lasciano una carezza attraverso la tastiera.

Un brindisi a te, piccolino mio!

p.s. non arrabbiarti se ho scelto una torta rosa… mi conosci, non avrebbe potuto essere diversamente ma dimmi, non sono irresistibili queste apine in pasta di zucchero?


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Invisibile ma presente.

Ho avuto bisogno di un giorno intero per metabolizzare quanto accaduto in quel di Montecatini. Sono stati due giorni in cui nulla mi sembrava vero. Non mi sembrava vero abbracciare per la prima volta Mia così come non mi sembrava vero che fossimo tutte lì per Anna Lisa e lei non ci fosse.

L’auto di Anna Lisa.

E’ venuta a prenderci dall’aereoporto la sorella di Qualcuno (simpaticissima! Era lei che curava le unghie della nostra Annina con quegli smalti sempre all’ultimo grido e quei tatuaggi sciccosi erano sempre opera sua!) con l’auto di Anna Lisa: navigatore impostato verso Montecatini. Non era la prima volta che ci entravo dentro ma stavolta ho potuto guidarla ed è stato emozionante… l’ho immaginata seduta accanto a me, l’ho sentita cantare, l’ho sentita sorridere. Ho stretto forte quel volante: quante volte le sue mani l’avranno stretto? Quell’auto è un gioiellino: due tettucci apribili. Perchè? Perchè Anna Lisa quell’auto l’aveva comprata per viaggiare con i suoi amici e figurati se li avrebbe portati in giro senza che avessero i suoi stessi comfort! Mi sono venute in mente le parole che disse alla Tata il giorno della sua nascita: “Mi devi venire a trovare spesso. Ti porto dove vuoi… andiamo a farci tante giratine insieme perchè te sei un amore…”.

L’incontro con Mia e le amiche cancer bloggers.

Mentre percorrevamo la strada verso le Terme Tettuccio dove si sarebbe tenuto il convegno, mi tremavano le gambe. Sapevo che di lì a poco avrei rivisto Mamy Roby e Qualcuno e morivo dalla voglia di riabbracciarli ma soprattutto avrei potuto conoscere di persona Mia e le altre cancer bloggers, coloro che hanno dato vita all’Associazione Annastaccatolisa: sono stata pervasa da un senso di inadeguatezza, dal timore di non essere all’altezza della loro amicizia. Ho tirato un respiro profondo ed ho attraversato la soglia della sala. Ho guardato a destra e sinistra ma non vedevo nulla! L’emozione mi aveva offuscato la vista! Ad un certo punto una donna balza in piedi: “Ale!” e mi viene incontro: Mia. Non ho retto alla commozione… un attimo dopo eravamo l’una nelle braccia dell’altra e non potete immaginare il senso di protezione che si prova! Tra le sue braccia non ti può accadere nulla di male. E poi ha una voce dolcissima! Solo dopo esserci staccate mi sono accorta che intorno a noi si era creato un semicerchio: Ziacris (era quella che temevo di più perché so che non è una che te le manda a dire e che invece si è dimostrata dolcissima, soprattutto con la Tata), Milva (che da vivo è di una bellezza… non diresti mai che il cancro è passato dalle sue parti!) Giorgia (con la sua sicurezza e le sue parole che vanno dritte al cuore). E poi gli amici di Anna Lisa, l’eredità che mi ha lasciato: IrenA (lei è il sole in persona: si è creata da subito complicità tra noi!), El Mejor (tornato da Parigi apposta per questo convegno. Io adoro ‘sto ragazzo: ora capisco perchè Anna Lisa non riusciva a farne a meno…), Dany&Dany, Figlia Maggiore e il Piscioso (cotto? stracotto della sua fidanzata!!). Ho avuto il piacere di conoscere anche una ragazza dolcissima di nome Sara che è venuta da Milano per il convegno e lei Anna Lisa non l’ha nemmeno conosciuta di persona… Il cuore mi stava scoppiando in petto!

Mentre presento la Tata e Puffoforzuto alle MIE amiche, sento qualcuno che mi batte la mano sulla spalla: Mamy Roby! Immaginate la scena: questa donnina che riesce a stringerci tutti e tre tra le sue braccia! Accanto a lei, l’inseparabile Qualcuno: ancora abbracci, sinceri, profondi ed il senso di inadeguatezza scompare.

L’assegnazione della borsa di studio.

A riceverla è stata Cristina Raimondi, un medico di 33 anni (come Annina…) che approfondirà la ricerca sui carcinomi mammari triplo negativi che, da quanto ci hanno spiegato i medici del comitato scentifico, è davvero un gran bastardo. La nostra stellina ha dovuto confrontarsi con una bestiaccia molto aggressiva ma, come ci ha tenuto a precisare uno dei medici che l’ha curata,  Anna Lisa non ha perso la battaglia: “Che non si dica che Anna Lisa non ce l’ha fatta perchè ha saputo affrontarla con coraggio e determinazione, senza perdere mai la speranza”. Ricordo perfettamente quando diceva:

Non dobbiamo sminuire ma nemmeno esasperare. Dobbiamo affrontare.

Durante questo convegno si è parlato di cancro in termini scientifici ma si è parlato anche di solidarietà, di speranza.

Prendi la speranza e vivi nella sua luce.

Anna Lisa l’ha fatto, fino alla fine dei suoi giorni. “Mamma, io voglio vivere…”. Ditemi se questo non significa avere speranza…

Segni di presenza.

Al termine della parte “scientifica” del convegno è stato proiettato un video. “Io mi ritengo una malata molto fortunata perchè ho un sacco di amici che mi stanno vicino e si fanno almeno due ore di strada per venire a trovarmi in ospedale. E poi ho la mia mamma e mio marito che mi fanno sentire tanto amata”.

Mi ero promessa che in questo convegno non ci sarebbero state lacrime e l’avevo promesso anche a Pufforforzuto. Anna Lisa si sarebbe incazzata. “Il mondo è pieno di sofferenza. Figurati se la gente deve piangere per me”.

Ho trattenuto le lacrime, ho provato a rimandarle indietro ma durante la proiezione del video, con la coda dell’occhio ho visto Puffoforzuto piangere. Da quando conosco mio marito l’ho visto farlo solo due volte: in questa occasione e nel giorno del matrimonio di Anna Lisa. Le voleva bene. E’ stato come ricevere il permesso a sfogarmi, a buttarle fuori queste lacrime che ho tenuto dentro forse troppo a lungo. A me Anna Lisa manca. Mi manca quotidianamente e non posso farci niente.

Un lungo applauso al termine del video e poco dopo una ragazza prende il libro di Anna Lisa e ne legge qualche pagina. Una racconta del suo meraviglioso rapporto di amicizia con El Mejor, della sua sofferenza a causa della separazione dal suo migliore amico che andava a lavorare a Barcellona (pag. 97 del libro).

L’altra racconta questo:

Lunedi pomeriggio, dopo la chemio, c’è stato uno degli incontri più emozionanti e gioiosi che abbia mai avuto. Sono andata a trovare il padre di una mia Amica. Loro sono pugliesi e lui è ricoverato lì a Modena. E’ una persona meravigliosa e altrettanto meravigliosa è sua moglie. Ci siamo abbracciati, abbiamo chiacchierato tanto come se ci si conoscesse da tempo e poi mi hanno passato al telefono la mia Amica. Sì, la chiamo Amica è vero, ma non ci siamo mai viste e mai sentite fino a ieri. Chi legge regolarmente il mio blog avrà letto spesso i commenti di Alecomeale. Ecco, è lei la mia Amica. Ci siamo scritte tanti sms, e-mail, messaggi, biglietti, ci siamo scambiate foto e regali (lei mi ha fatto una borsa* stupendaaa)… ama non abbiamo ancora avuto la gioia di abbracciarci! Ci siamo ripromesse di farlo al più presto. Non importa se sarà in un reparto dell’ospedale di Modena, se sarà in Puglia da loro o in Toscana da me, ma so che presto ci incontreremo. E così come è stato emozionante incontrare i suoi genitori, sono sicura che sarà una cosa meravigliosa abbracciare lei. (pag. 126).

Lacrime e ancora lacrime. Avevo già letto questo post sia sul blog che sul libro ma sentirlo in quest’occasione è stato qualcosa di incredibile. Insomma, tra 204 pagine leggono proprio questa? Mi è sembrato il suo modo per dirmi che mi vuole bene e che è stata felice di conoscermi. Sì, perché noi ci siamo incontrare al bar dell’ospedale di Modena ed aveva proprio ragione lei: è stato meraviglioso! Al termine del convegno ho ringraziato Mamy Roby pensando fosse stata lei a scegliere quei brani ma, anche lei piuttosto stupita mi ha detto che era stata una scelta della lettrice o meglio: “Anna Lisa avrà guidato la sua scelta. Consideralo il suo modo di dirti grazie per aver affrontato un viaggio così lungo”. Ma volete sapere cos’altro c’è di incredibile in tutto questo? Che Mamy Roby mi ha regalato proprio quella borsa* senza sapere che sarebbe stata menzionata al convegno.

Le api? si, ci sono state anche questa volta. Ne è apparsa una durante l’assegnazione della borsa di studio che svolazzava intorno a El Mejor ed IrenA ed una che ronzava nell’orecchio di Mia durante una passeggiata a Montecatini Alto, insieme a Mamy Roby e Qualcuno. Cerchiamo ancora segni? Sappiamo tutti che Anna Lisa non si sarebbe persa questo incontro per nulla al mondo ma soprattutto riflettiamo su una cosa: qui si parla di una ragazza che è riuscita a far parlare di sé persino in America… Vi pare che una così non riesca a trovare il modo per farsi “notare” anche adesso? E come dice Mamy Roby quando con un sospiro ammette di essere stanca: “Io DEVO portare avanti l’associazione, io DEVO andare avanti… ma t’immagini Anna Lisa dove non sarebbe andata con il suo libro in mano? E non certo per notorietà ma per condividere, quella condivisione che ha fatto sì che intorno a lei, a noi si creasse questa rete di persone meravigliose che ci hanno aiutato a portare questa croce”.

Ha proprio ragione Don Alessandro (il parroco che ha celebrato il matrimonio di Anna Lisa ed Andrea): “Come potete notare oggi dietro questa cattedra c’è un posto vuoto. Lo sapete anche voi, vero, che non è vuoto? Anna Lisa non è assente: è solo invisibile. Invisibile ma presente”.

Ed io ci credo. Anche se mi manca terribilmente.


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Montecatini arriviamo!

Le valige non sono ancora pronte ma noi domattina prendiamo un aereo che ci porterà a Pisa: lì ad aspettarci ci sarà Qualcuno e con lui raggiungeremo Montecatini Terme, la città in cui viveva Anna Lisa e in cui domani ci sarà questo evento.

Io e Puffoforzuto abbiamo desiderato esserci, abbiamo incastrato per benino i nostri impegni e ci siamo riusciti! Rivedremo Mamy Roby, Qualcuno, la Renza, il Piscioso, Figlia Maggiore, IrenA e potrò finalmente conoscere di persona Mia, Ziacris, Milva e tutte le altre amiche cancer blogger di Anna Lisa.

Vi racconterò tutto al nostro rientro!


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Forse mi basta respirare…

Contrapposta alla gioia della partenza per Montacatini, al desiderio di riabbracciare Mamy Roby e Qualcuno e tutti gli amici che Anna Lisa mi ha lasciato in eredità, c’è una sottile ansia mista ad angoscia legata all’avvicinarsi di una data: 4 ottobre. Domani sarà un anno che una delle mie migliori amiche è volata in cielo. E’ un anno ma mi sembra un’eternità. Mi manca. Mi manca fisicamente ma non c’è giorno che passi senza che la nomini o che la pensi. Non può essere diversamente perchè abbiamo casa piena dei suoi regali per la Tata, dei giochi che le ha regalato con i quali ci gioca tutti i giorni; il suo libro posato sulla mensola della cucina con la parte della copertina che ritrae il suo viso e vicino i vasetti del suo miele.

Domani sarà anche l’onomastico di Francesca, la mia Francy. Anna Lisa ed io abbiamo sempre pensato che ci siano state strane coincidenze a farci incontrare. Le chiamavamo coincidenze ma sapevamo che nulla avveniva per caso. Io sono convinta che non sia stata una coincidenza il fatto che Anna Lisa abbia preso la strada del Cielo lo stesso giorno dell’onomastico di Francy. Anna Lisa voleva conoscerla. Il mio cuore mi dice che sia stata proprio Francy a scendere dal cielo ed a fare la strada insieme a lei.

La mia fede mi è di grande aiuto per sopportare la perdita di due Amiche così importanti ma oggi sento il bisogno di fare silenzio, di guardare in faccia il dolore, di ammettere che la mia vita sarebbe stata più bella con loro. Forse mi basta solo respirare un pò, forse mi basta solo aspettare che passi questo giorno. Questa canzone che oggi hanno “per caso” trasmesso alla radio esprime esattamente quello che provo:

E invece no (di Laura Pausini)

Forse bastava respirare,

solo respirare un pò

Fino a ripredersi ogni battito

e non cercare l’attimo per andar via

Non andare via

Perché non può essere abitudine

Dicembre senza te

Chi resta qui spera l’impossibile

Invece no

non c’è più tempo per spiegare

Per chiedere se ti avevo dato amore

Io sono qui

E avrei da dire ancora, ancora…

Perché si spezzano tra i denti le cose più importanti

Quelle parole

Che non osiamo mai

E faccio un tuffo nel dolore per farle risalire

Riportarle qui

Una per una qui

Le senti tu, pesano e si posano per sempre su di noi

E se manchi tu io non so ripeterle

Io non riesco a dirle più!

Invece no

Qui piovono i ricordi

Ed io farei di più di ammettere che è tardi

Come vorrei potere parlare ancora, ancora…

E invece no!

Non ho! Più tempo per spiegare

Che avevo anch’io, io! Qualcosa da sperare davanti a me

Qualcosa da finire insieme a te

Forse mi basta respirare

solo respirare un po’

Forse è tardi, forse invece no


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Buone vacanze a tutti!

Ci siamo. E’ arrivato il momento che amo/odio: la preparazione delle valige. Sabato mattina si parte! Direzione: Calabria! Per l’esattezza siamo diretti in un villaggio a me e Puffoforzuto molto caro, quello in cui lui ha concluso la “carriera” da animatore turistico prima di appendere l’anima al chiodo (questa m’è venuta bene, ammettetelo!), lo stesso in cui lo raggiunsi qualche giorno dopo esserci fidanzati, da imboscata; quello in cui ci siamo detti il primo “ti amo”, in cui abbiamo dormito in quattro su un letto a castello; lo stesso villaggio in cui nessuno sapeva che fossi la sua fidanzata e che ha reso ogni bacio rubato più desiderato.

Ecco. Noi, dopo sei anni, ci torniamo in tre! Non avrebbe avuto senso andare in un altro villaggio: noi volevamo QUEL villaggio! E so già che il cuore mi batterà forte quando saremo lì, con la Tata che muove i suoi primi passi da sola. Ci vado anche con un desiderio, che spero potranno realizzare: mi piacerebbe rivedere quella stanza angusta, spoglia, con il minimo indispensabile, sempre in disordine, dove io e Puffoforzuto ci nascondevamo nelle ore di tregua per stare un po’ soli, con quel ventilatore sul soffitto in cui ho rischiato più volte di impigliarmi i capelli.

E poi, come dicevo qui, ci festeggerò i miei 33  anni e badate bene, mi aspetto come minimo i fuochi d’artificio (sì, come no… però almeno la torta con le candeline la voglio!!). Ho voglia di stare bene, di godermi ogni singolo giorno con loro, di rilassarmi, di divertirmi e perché no, di fare nuove amicizie! Perché poi, quando torneremo, conterò i giorni che ci separeranno da una data importante: il 6 ottobre a Montecatini ci sarà l’assegnazione della borsa di studio dell’associazione Annastaccatolisa al ricercatore che studia/studierà i carcinomi mammari tripli negativi e noi ci saremo! Abbiamo già prenotato tutto: volo ed hotel. Trascorreremo due giorni con Mamy Roby e Qualcuno, potranno rivedere la Tata anche se mando loro quasi quotidianamente aggiornamenti e foto della pupozza… e come dicevo ad una mia amica che mi ha chiesto cosa ci vado a fare a Montecatini, ho risposto: “Vado a trovare la mia amica Anna Lisa!”.

Ci risentiamo appena rientro, con tutti gli aggiornamenti nostri e vostri!

Buone vacanze a tutti!